Boxe e Dintorni - QUADERNI di PUGILATO: Quaderni di Pugilato - Filosofia ed ETICA dello SPORT - Le Due Ispirazioni di De Coubertin

giovedì, aprile 08, 2021

Quaderni di Pugilato - Filosofia ed ETICA dello SPORT - Le Due Ispirazioni di De Coubertin

 - ETICA dello SPORT -

Le Due Ispirazioni di De Coubertin

la storia e la definizione delle due "Anime"

dei Valori Sportivi Moderni. 


[e poi vi consiglio di vedere il mio ciclo di lezioni su YouTube, “Scienze Motorie ai Tempi del Corona Virus”, poiché se sto scrivendo di nuovo sul Blog, è proprio per andare a completare alcuni argomenti che sto trattando lì…]

E quindi stavolta vedremo le origini storiche di quel "corpus" di norme e consuetudini che forma, oggi potremmo definire, la "Carta dei Valori Etici dello Sport".
Pur partendo dall'inizio, non riuscirò a trattare approfonditamente quella antica (che tornerà con articoli dedicati in futuro; ma qualcosina avevo già accennato in Pugilato Greco Antico n.d.a) e neanche tratterò le ultime aggiunte più moderne, così ricche di problemi etici che, per scriverne in modo tranquillo, mi servirà un "ritiro eremitico"...
Invece parleremo di quello strano connubio di periodo filosofico, economico, bellico e politico dove la "ideologia" pratica e surreale allo stesso tempo, forse ingenua, di De Coubertin, prese piede.
(PS: e comunque mai una volta che riesca a seguire un filo logico... 😅)


- Momento Storico

Il periodo in cui si comincia a pensare ad una "Etica" dello Sport è da colocarsi intorno alla seconda metà del 1800.
Pensate che, solo a livello intellettuale, i contrasti tra i vari filosofi: quelli socio-politici (Marx & Engels , il cui studio consiglio ancora oggi), o gli utilitaristi anglosassoni (Bentham, Sidgwick... proto-economisti), o gli idealisti tedeschi (Hegel, Nietzsche... diciamo "complicati"), od i romantici francesi, o gli spiritualisti italiani (e te pareva...), gettavano le basi "culturali" per i conflitti (terribili) che sarebbero arrivati nel secolo successivo.
In questo "bel" andirivieni di idee si affermava una necessità: quella di "preparare" il "cittadino ideale" per sostenere gli interessi delle varie nazioni dell'epoca; interessi che avrebbero dato vita a ben Due Guerre Mondiali.
In queste premesse, che sicuramente non facevano presagire bene, si infilò a "gamba tesa" lo Sport, ed in particolare un certo De Coubertin, assicurandosi un posto in un settore un po' tralasciato (e per fortuna, direi; purtroppo lo Sport verrà utilizzato eccome, per fini politici, alcuni decenni dopo, n.d.r) da questi grandi intellettuali: ovvero l'Attività Fisica per Educare i Giovani.





- Il Personaggio

Tralasciando le informazioni biografiche comuni (e comunque alla figura storica di Pierre de Coubertin dedicherò, prima o poi, un intero articolo n.d.a), che si possono trovare ben descritte su Wikipedia, ciò che a noi interessa è che fu un barone, un pedagogista, e un visionario.

La prima caratteristica gli fornì la sicurezza economica, pur appartenendo alla piccola nobiltà, ben lontana dalle grandi casate; gli sarebbe comunque tornata utile per viaggiare (tappa necessaria per la scoperta dello sport inteso in senso anglosassone), completare gli studi, e non ultimo intessere i rapporti con altri ambienti elitari e chiusi, che caratterizzavano l'ambiente "sportivo" dell'epoca.

Era di formazione un pedagogista, quindi naturalmente portato ad occuparsi della fetta più giovane della popolazione; quel poco di insegnamento e politica fatto nei primi anni di gioventù, gli sarebbe tornato utile per capire quanto fosse importante l'apporto scolatico, e fin dove fidarsi della politica, ahimè, comunque necessaria al suo progetto.

Era un idealista, con una vena di romanticismo forse, ma a questo suo aspetto dobbiamo la rielaborazione "moderna" dell'olimpismo dell'Antica Grecia; l'originale era molto meno "eticamente evoluto" di quanto si pensi.
Era un visionario, perché mai l'abbandonò un sogno di uno Sport inteso come strumento educativo e di unione fra i popoli.
(e nonostante le guerre nel mezzo, come si evince bene dalle sue Memorie Olimpiche, lettura forse non al pari di un grande saggio dei filosofi sopracitati, ma decisamente più umana e godibile, n.d.a)



- Le due "Anime" dell'ETICA dello SPORT

De Coubertin, per redarre diciamo il "corpus etico", prese spunto in modo esplicito da due fonti principali, due filoni che si occupavano direttamente di attività fisica ed educazione. Due filoni molto distanti fra loro, nello spazio e nel tempo.

Vediamo quali sono:
  • La tradizione dei valori "etici" e "morali" (ricordatevi le definizioni già date nell'articolo precedente, n.d.r) e le consuetudini delle Olimpiadi Greche Antiche. Se vogliamo, è da lì che vengono mutuate cose come "citius, altius, fortius" (più veloce, più in alto, più forte: il motto olimpico), l'impegno oltre i propri limiti per la vittoria, il rispetto delle regole individuali ecc. Per fortuna il barone le idealizzò moltissimo perché diversi aspetti delle gare antiche, sarebbero oggi a dir poco anti-etici.
  • La tradizione "etica" e morale venutasi a formare soprattutto nell'ambito dei college inglesi durante la seconda metà del 1800. Da queste prime esperienze "pedagogiche" sull'apporto positivo dell'attività fisica, specie se sportiva, specie se di SQUADRA, nella formazione di un "cittadino" equilibrato e con un grado di socialità più sviluppato. A questa esperienza, studiata di persona dallo stesso De Coubertin, si devono appunto i valori più "sociali" dello Sport: l'importanza del gioco di squadra, della cooperazione, del rispetto dell'avversario e dello sconfitto, il rispetto del pubblico ecc.



- Il Filone "Greco"

Pierre de Coubertin rimase sicuramente colpito dai primi scavi archeologici dell'epoca in Grecia.
La riscoperta del sito originario di Olimpia, delle tradizioni ad esso legate, affascinarono sicuramente il barone, sia come pedagogo che come appassionato di sport. Divennero il fulcro ideale su cui fondare gli aspetti individuali di questa figura, da lui appunto idealizzata, dell'Atleta con la "A" maiuscola.
Le gare antiche si ricollegavano direttamente all'ARETÉ: quel concetto, tutto greco, di virtù INDIVIDUALE alla quale aspirare, insieme con la PAIDÉIA, l'educazione (come non ricordare la famosa ed. del "Cittadino Ateniese" di matrice platonica, n.d.r), tanto cara ai Greci di allora.


Certamente l'atleta del tempo non era ispirato da una "Areté" idealizzata alla De Coubertin, esclusivamente volta alla ricerca della "gloria" ed alla "realizzazione di sé" tramite la competizione... tutt'altro; la semplice etimologia di athlòs e athlòn, da cui ATLETA, rimandano tanto a "competizione" quanto a "premio".
Premio che non era solo commisurato al valore metaforico della vittoria, ma ad una vera e propria quantità di beni (capi di bestiame, stai di farina ecc.) e di danaro; il Pentathlòn era una gara assai più ambita di oggi, perché era in palio ben CINQUE volte il premio rispetto alle gare singole!
Già solo questi particolari fanno intuire perché fin dalle prime edizioni delle Olimpiadi Moderne si pose il problema professionismo-amateurismo ecc. (oggi risolto in buona parte in modo piuttosto anti-etico, ma avremo modo di riparlarne, n.d.a)

Anche cose come il rispetto dell'avversario sconfitto era una cosa rara e non "dovuta" nelle competizioni dell'epoca; assai poche erano le volte in cui esso veniva tributato e comunque il perdente, come si evince anche dagli scritti, viveva un profondo stato di prostrazione e spesso perdeva ingenti quantità di denaro, beni, a volte la vita, e più in generale finiva relegato ai margini delle casta sociale.
Ben misera era la sua condizione, e raramente ci si risollevava.
(motivo per cui anche nelle iscrizioni antiche non ci sono mai dei "coming back", e non vengono riportati i secondi o terzi posti, concetto quasi inesistente per quei tempi, n.d.a)





Se interessa la mia opinione, sia che Pierre de Coubertin abbia agito idealizzando questi aspetti per via di un calcolo pedagogico, una sensibilità personale, o semplice ignoranza in materia, bisognerebbe comunque ringraziarlo: è a causa di questo errore "storico" se oggi abbiamo uno Sport che si può porre come "faro" etico per la persona.
(Purtroppo nella società odierna a causa di tanti fattori interni ed esterni, che analizzeremo in futuro, questi valori si stanno già sfaldando.)



- Il Filone "Inglese"

In quanto uomo del suo tempo, dedito, oltre che allo sport, alla filosofia, psicologia e la nascente pedagogia, De Coubertin finì per fare naturalmente visita ai college inglesi dell'epoca; da altri suoi scritti si capisce come volesse importare questo aspetto della cultura anglosassone in quella francese.
Di sicuro ebbe modo di visitare il College di Rugby, dove grazie al lavoro di Thomas Arnold (forse uno dei primi pedagogisti in senso stretto, n.d.r), il barone formalizzerà l'importanza educativa dello Sport; di certo non è un caso che proprio lì sia "nata" l'omonima disciplina sportiva, caratterizzata da un certo spirito di "fair play" molto spartano, nonostante l'indubbio aspetto competitivo e "violento" che la connota.


Dall'esperienza educativa anglosassone verranno mutuati valori etici "di squadra", come la collaborazione, il fair-play, il rispetto degli avversari, del pubblico, degli arbitri ecc.; oltre che la promozione delle attività sportive (ma solo in parte dell'Educazione Fisica propriamente detta, ahimè, n.d.a) come fattori educativi importanti in qualunque programma scolastico.

Inutile ricordare che abbiamo anche tutte le problematiche derivate: il problema del tifo, le dinamiche di spogliatoio, il bullismo, l'effetto pigmalione sugli arbitraggi, le frodi sportive, e così via... anche di queste avremo modo di parlare e vedremo come alcuni di questi aspetti siano migliorati ed altri assai peggiorati oggigiorno.
Comunque si pùo dire di sicuro che l'esperienza dei "college inglesi" andò a "stemperare" gli aspetti derivati dall'esperienza "olimpica antica".

Uno dei motivi per cui credo che il "tifoso medio",
rappresenti il fatto che l'evoluzione umana
non è cosa scontata... 😑


- Conclusioni

Da quanto scritto nell'articolo penso sia facile capire come l'Impianto Etico Sportivo Moderno risenta, sia in positivo che in negativo, dal fatto di derivare da una visione "idealizzata" di due esperienze storiche, culturali e geografiche così diverse.
Io personalmente tendo a vederlo come un tratto positivo, in quanto favorisce la globalizzazione dei valori sportivi (certo, in alcune parti del mondo, si stenta per tanti motivi; ma avremo modo di riparlare anche di ciò, n.d.a) e la loro implementazione a livello culturale e scolastico.
Sono tutte rose e fiori? No, anzi... probabilmente negli articoli seguenti non farò altro che parlare di tutta una miriade di problemi etici, spesso in via di peggioramento, che affligono lo Sport moderno.
Allora si getta la spugna? Beh, ovviamente chi mi conosce, sa già la risposta.
Ci sono anche gli aspetti positivi, e tanti. Mi prendo l'impegno di parlarne, quando potrò, non vi preoccupate.


- E il Pugilato, e l'Italia?... ecc...

Il nostro paese nei primi decenni della nascita dello Sport Moderno ha contato assai poco in tutti i sensi, sia fattivo che etico, nonostante quello che amiamo dirci; ci sono stati alcuni "aneddoti" positivi (più che altro individuali), la maggior parte invece negativi. (ad es. il rapporto tra fascismo e sport è un problema ancora oggi attuale e diffuso, giusto per dirne una...)
Per qualcosa di importante per gli addetti ai lavori, bisogna arrivare ad anni recenti.

Quanto alla Boxe, ci saranno diverse cose da dire: ha avuto una certa influenza, anche diretta, sia sullo stesso De Coubertin che sulle stesse Olimpiadi Moderne; influenze per la maggior parte "positive" per fortuna.
Ma anche questi aspetti meritano articoli tutti dedicati.

Questo è tutto gente, grazie della pazienza e

Buona Boxe a Tutti!

Ilic Sorrentino

Ps: un grazie stavolta al mio babbo per la "approvazione" alla Intro storica in bozza 😄

Pps: e mi raccomando, condividete! 😄 

Approfondimenti e collegamenti:

ETICA dello Sport - Tra Etica e Morale...

L'Allenamento Sportivo 
"L'importante non è vincere ma partecipare"

Etica dello Sport (Ciclo di ottimi video sull'argomento, a cura del Prof. Isidori)

Honorable mentions:




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